Il cipresso calvo delle paludi è un albero originario delle zone paludose S-O degli Stati Uniti e Golfo del Messico è stato introdotto in Europa nel XVII secolo. Il Cipresso Calvo è tra le poche conifere a fogliame deciduo e prende il nome del genere(taxodium) per l’ aspetto simile al Tasso.
Si tratta di una pianta molto longeva (può raggiungere i 1000 anni di età) utilizzata nei nostri ambienti a scopo ornamentale in parchi cittadini (generalmente vicino a laghetti in quanto ha forte potere drenante) e più raramente come essenza da legno.

Il cipresso delle paludi, conosciuto scientificamente come Taxodium distichum, è un albero affascinante che appartiene alla famiglia delle Cupressaceae. Originario delle regioni sud-orientali degli Stati Uniti, questo albero è diventato celebre per la sua capacità di adattarsi a terreni molto umidi, tanto da crescere spontaneamente in zone paludose, lungo i fiumi o in aree soggette a frequenti inondazioni.
La sua immagine è strettamente legata ai paesaggi delle paludi della Louisiana e del Mississippi, dove spesso si erge imponente con le radici immerse nell’acqua, creando scenari suggestivi che hanno ispirato pittori, fotografi e viaggiatori.
Caratteristiche del cipresso calvo delle paludi
Una delle caratteristiche più curiose e distintive del cipresso delle paludi è la presenza delle cosiddette “pneumatofori”. Si tratta di radici particolari che emergono dal terreno o dall’acqua come piccoli tronchetti appuntiti, talvolta alti anche mezzo metro. La loro funzione non è del tutto chiara, ma si ritiene che servano a favorire l’ossigenazione dell’apparato radicale in condizioni di scarsa aerazione, tipiche dei terreni paludosi. Questo adattamento rende il cipresso delle paludi una specie straordinariamente resistente e ben adattata ad ambienti che per molte altre piante sarebbero inospitali.
Dal punto di vista morfologico, il Taxodium distichum è un albero maestoso che può raggiungere altezze superiori ai 30 metri, con tronchi robusti e spesso rigonfi alla base, proprio in corrispondenza delle zone sommerse. Le foglie, a differenza di quelle di altri cipressi sempreverdi, sono aghiformi ma decidue: in autunno assumono tonalità calde, che vanno dal giallo-arancio al rosso ruggine, regalando uno spettacolo cromatico sorprendente prima di cadere. Questo lo rende un unicum tra le conifere, perché non sono molte le specie aghifoglie che perdono il fogliame con l’arrivo dell’inverno.
Il cipresso delle paludi è molto longevo e può vivere per diversi secoli, diventando un vero e proprio monumento naturale. La sua crescita lenta ma costante lo rende apprezzato anche come pianta ornamentale, soprattutto nei parchi e nei giardini di grandi dimensioni, dove viene valorizzato per la sua imponenza e per l’aspetto scultoreo che assume con il passare degli anni. In Europa è stato introdotto a partire dal Settecento e oggi è presente in molte aree verdi, sebbene necessiti di ambienti con sufficiente umidità per crescere in modo ottimale.
Dal punto di vista ecologico, il Taxodium distichum svolge un ruolo fondamentale negli ecosistemi umidi: contribuisce a stabilizzare i terreni paludosi, offre rifugio a numerose specie animali e partecipa al mantenimento dell’equilibrio idrico. È quindi una pianta che unisce fascino estetico, importanza biologica e straordinarie capacità di adattamento.